Il gioco di cui parliamo oggi, sviluppato da Battle State Games è Escape from Tarkov, gioco di ruolo action e sparatutto in prima persona, il cui realismo è il suo punto di forza ed oggi vogliamo condividere con voi la nostra Anteprima.
In Escape from Tarkov i giocatori verranno immersi in uno scenario fantapolitico incentrato sulla fittizia cittadina russa di Tarkov, teatro di scontri tra due compagnie militari private chiamate BEAR e USEC.
Sullo sfondo, fanno da contraltare la Federazione Russa e le Nazioni Unite, coinvolte in uno scandalo politico all’interno della regione di Norvinsk, di cui Tarkov rappresentava proprio uno degli snodi commerciali più importanti. Con la popolazione civile ormai evacuata, Tarkov è rimasta preda di razziatori e mercenari, pronti a combattere per le ultime ricchezze della città.
Lo scopo di ogni sessione è riuscire a raggiungere l’unica via di fuga presente all’interno della mappa di gioco affrontata, così da procedere all’estrazione e salvarsi.
Tarkov, infatti, è costituita da ben dieci aree indipendenti: singole istanze di diversa estensione e caratterizzazione dove è possibile ovviamente imbattersi in altri giocatori (massimo 9 per ogni mappa) con intenzioni tutt’altro che amichevoli.
Il giocatore potrà vivere le vicende di Escape from Tarkov tramite due modalità differenti, grazie alle quali si impersonerà uno Scavenger, oppure un ex membro della PMC BEAR. Le differenze di gioco tra le due opzioni sembrano essere sostanziali: la modalità Scavenger, attivabile dopo aver raggiunto il livello di abilità 10, rappresenta una sfida più leggera, in cui il gioco proporrà uno scenario in cui l’utente avrà a disposizione armamenti e condizioni casuali.
L’obiettivo di questa modalità è girovagare per gli ampi scenari alla ricerca di prezioso loot da poter trasferire, in un secondo momento, al proprio personaggio principale, protagonista dalla modalità PMC.
Inizialmente avremo a disposizione solo una pistola, un vestiario tattico, acqua, cibo, medikit, munizioni e naturalmente degli zaini.
Durante il percorso, se dovessimo morire, perderemo tutto quello che abbiamo raccolto durante la missione, lasciandolo disponibile ai nostri avversari. Il nostro personaggio ricomincerà un altro raid, partendo con l’equipaggiamento iniziale.
Se, invece riuscissimo a superare il raid, tutto quello che abbiamo trovato durante l’ultima missione, rimarrà in nostro possesso, aumentando così il potenziale del nostro equipaggiamento.
Il paesaggio nel quale ci ritroviamo è in rovina e privo di musiche,ciò consente ai giocatori di avvertire il rumore dei passi di un nemico in lontananza.
L’elemento che finora ci ha impressionato di più è la gestione delle armi. Il titolo sembra consentire una quantità pressoché infinita di modifiche e potenziamenti; stando a quanto visto finora, in effetti, dovrebbe essere possibile cambiare qualsiasi particolare venga in mente, grazie proprio al prezioso loot che si recupererà nei vari livelli.
Le meccaniche di gioco puntano sul realismo piuttosto che l’azione, obbligando i giocatori ad adottare la migliore strategia per sopravvivere.
Non c’è un mirino assistito, per tanto la mira avviene manualmente, costringendoci a causa delle scarse munizioni a disposizione, a ridurre al minimo i colpi sparati, puntando sulla precisione.
Ultimo, ma non per importanza, è il compartimento grafico, molto ben dettagliato, soprattutto l’elaborazione molto realistica delle condizioni meteo. Un grande punto positivo, per me, è appunto, come detto prima, l’assenza di musica e la riproduzione molto fedele di tutto quello che ci circonda, dai passi dei nemici al suono della natura. Sembra di essere realmente in quel posto.
Vi lascio il collegamento diretto al trailer del gioco:
Il Gioco è stato testato su un Pc con processore AMD Ryzen 5 1500X, 8Gb RAM DDR4 e scheda video Nvidia GTX 1060. Il gameplay è stato molto fluido e dettagliato, mantenendo una risoluzione FULL HD ed i dettagli grafici ad ULTRA.